Rostro II – La Storia

Il Corso Rostro II

Il Corso Rostro II, erede delle tradizioni dei Corsi Rex e Rostro, è entrato in Accademia Aeronautica il 25 Settembre 1975.

rexrost

Dopo un breve periodo, dedicato all’istruzione formale ed alla vestizione degli Allievi, la prima metà del Corso “ruolo piloti” è stata inviata a Latina presso la Scuola di Volo Basico Iniziale ad Elica per la selezione iniziale sul velivolo Piaggio P.148.
Alla selezione del primo gruppo è seguita quella dei rimanenti “anelanti piloti”, finchè, poco prima di Natale (il 18 dicembre la consegna dei Distintivi di Pilota d’aeroplano – l’agognata “aquiletta”), si è riunito con gli Allievi Ingegneri (che, nel frattempo, “pompavano” – hobby rimasto nei secoli successivi!!!!) e sono così iniziate le interminabili adunate…

Il Corso ha prestato Giuramento il giorno 24 aprile 1976: i “piloti” erano 71 (64 italiani, 4 tunisini e 3 zairesi), e gli “ingegneri” 23 (18 italiani e 5 tunisini).

L’Hdemia

Il 24 aprile 1976 hanno giurato 84 allievi.

Il periodo dell’Accademia ha visto il Corso Rostro II “ridursi” per le immancabili defezioni dovute ad esami e dimissioni: dal numero iniziale totale di oltre 150, al numero “finale finito” di 61 Sottotenenti Piloti (di cui 7 tunisini ed 1 zairese) e 15 Ingegneri (di cui 1 tunisino).

Molti i ricordi degli anni trascorsi a Pozzuoli: dalle prime riunioni di corso, alle celle ed ai giri di corsa del Piazzale Rex, dall’alzabandiera mattutino alla lettura punizioni, dalle lezioni  (biennio di Ingegneria e corsi tecnici professionali per i Piloti – biennio di Ingegneria e successive “specializzazioni” presso l’Università Federico II di Napoli per gli Ingegneri), ai Ludi Sportivi. Tra l’altro deve rimanere degno di nota che il Rostro II è riuscito nella non facile impresa di vincere i Ludi Sportivi sia da “Anziani” che da “Aspiranti” («Ma come si fa a vincere almeno una volta i Ludi?» ci ha chiesto qualcuno appena appena più anziano di noi!!!!!).

Ma molti sono anche i ricordi legati ai singoli componenti del Corso ed a tutto il personale che ha contribuito a formare, da quel gruppo disomogeneo di circa 100 persone, quello che ancora oggi, e per sempre, si chiama Corso.

Come dimenticare infatti i colleghi (i soliti “cugini”) rimasti bloccati a Capri perche’ in ritardo sull’ultimo traghetto, o gli spettacolari incidenti d’auto (per fortuna senza conseguenze, ma ancora oggi nell’area flegrea esistono la curva “Salvino” e la curva “Roberto”), o i motivi piu’ esilaranti che siamo riusciti ad “addurre” a giustificazione delle nostre bravate, con conseguente aggravio della inevitabile punizione (“… omissis … Adduceva futili motivi. Renitente. Recalcitrante. CR4!!!!)
Dal primo all’ultimo giorno sono stati anni intensi, i cui ricordi sono quelli che ognuno porta dentro di sè, con affetto, nostalgia, forse anche rabbia, ma comunque nitidi ed indissolubilmente legati a tutti coloro che ancora oggi, leggendo queste pagine, si riconoscono nel nome del Corso.

Le “spinguinature” subite dal Corso Pegaso III, ed iniziate il 4 novembre del 1975, giorno della prima libera uscita. Quel giorno, tutti, ma proprio tutti furono invitati dagli Scelti dell’Orione III addetti (Mario Ottone il Capo Scelti, con Biagetti, Osta, Tammaro, Pancotti, Girardi, che erano i “bravi” del Comandante di Corso Augusto Bertinaria, e degli Ufficiali Lalli e Del Torchio, Totaro, Mele, Miraldi e Paone) ad uscire per godere della divisa nuova da LU appena consegnata. Al nostro ritorno, solita adunata serale per contarci e poi tutti nelle camerate per una notte di sano riposo e …sorpresa…le camerate completamente vuote…no cubi, no letti, no comodini… camere assolutamente spoglie con tutti i nostri vestiti annodati insieme a lenzuola e coperte stesi tra un piano e l’altro della residenza allievi. Materassi e reti al piano terra, giù per la scarpata, assieme agli scarponcini opportunamente sparigliati ed annodati (un 45 DX regolarmente avvinghiato ad un 37 SX), e così via … per una notte di lavoro e di primo, reale cameratismo nato dall’affrontare una situazione eccezionale come Corso e non più come singoli («Che avete trovato un 42 SX? Pure se è DX lo uso uguale!!!!»). E nonostante ciò, la mattina dopo, con qualche vestito scambiato e qualche piede rattrappito nel numero di scarpa inferiore, tutto il Corso era all’adunata per le lezioni (G.F. G. con il ritardo di sempre, comunque!).pingue Tra vernici e strilli le spinguinature passarono, così come la paura delle prime “celle”, dove senza stringhe e senza cintura, armati solo del proprio cuscino, nascevano le prime esperienze di punizione militare. Si arrivò alla “festa del Pingue” che chiudeva l’epoca e ci lanciava verso il battesimo di Aprile.

De Hdemica Permanentia

rostro_hd300Dopo le prime defezioni, anno durante, altre se ne sono aggiunte con i primi esami di Ingegneria. Quell’estate i “promossi” fecero il “campo” in Val Gardena, mentre i rimandati rimasero a Pozzuoli e preparare gli esami di settembre.

E così, ormai anziani, cominciammo il secondo anno: i Capp. Lalli e Del Torchio sostituiti da Rossi e Baiguera, i Tenenti ridotti nel numero e gli scelti Latorre, Gardini, Manzan e Gennari, ormai ex nemici del Pegaso .

Le spinguinature al Corso Sparviero furono, per la prima volta nella storia dell’Accademia, ufficialmente proibite con ordine scritto, e vedemmo anche il nuovo corso pingue volare sui nuovissimi SIAI 260, essendo noi l’ultimo corso a volare ancora  sull’ormai limitatissimo P148 con le ultime matricole trasferite a Grazzanise.

Dopo gli esami estivi, l’attività extra dei  “pilots” fu costituita dal corso di paracadutismo svolto a Pisa, dove partecipò una buona parte del Corso, escludendo ancora i rimandati e i deboli in inglese. Gli “ing” promossi, invece, se ne andarono un po’ a spasso per i cieli durante un corso di “volo a vela”. Inoltre, per premio (????), tutti i promossi (sia alati che non…) si “godettero” il campo d’armi con i colleghi dell’esercito a Giovo Ligure. Tre settimane in tenda in un posto, tra le montagne liguri, che ci fu assicurato essere stato scelto in virtù di un clima particolarmente brutto. Mai affermazione fu più azzeccata……

Iniziò così il fatidico terzo anno. Ormai Aspiranti, toccò a noi la gestione dei corsi più giovani. Sepp assunse il ruolo di Capo scelto, così come Basilio per i “pompieri” gà citati. Gavino, invece, quello, molto più ingrato e difficile, di Scelto al proprio Corso. Tra gli altri Gianni, Cisco, Gabriele, Bruno, Ennio, Leo e GigiBellicapelli.

Tra gli Ufficiali di inquadramento rimase solo il magg. Rossi a coadiuvare il nuovo Comandante di Corso, Clemente Morisco, mentre gli Ingegneri furono assegnati al “Comando GAri” ed alle cure amorevoli del T.Col. Foresti e del Cap. Lukacs.

Gli USA e la Federico II

Poco dopo il Corso di Perfezionamento, terminato il 2 marzo 1979, i Sottotenenti AArnn del Rostro II hanno salutato gli amici e colleghi Ingegneri e la legione straniera, ma ormai di madre lingua partenopea, e sono stati inviati, (benchè sprovvisti delle bandierine da mettere sulla divisa…) negli USA patc72er la frequenza del Corso di Pilotaggio UPT (Undergraduate Pilot Training per 51 Sottotenenti).

Dopo la permanenza iniziale presso la Scuola di Lingue di Lackland AFB (TX) tutti gli Ufficiali sono stati suddivisi nelle quattro Scuole di Volo USA di Laughlin AFB (Del Rio, TX), Reese AFB (Lubbock, TX), Williams AFB (Phoenix, AR) e Vance AFB (Enid, OK). I contatti tra colleghi si sono rarefatti in questo periodo, ma non al punto da non permettere ad uno di noi il riconoscimento in frequenza di un collega, proveniente da Base diversa, che trasmetteva in perfetto “Roman-English”.

Al termine del 1980 tutti i Piloti, conseguite le “wings”, hanno fatto ritorno in Italia, ad eccezione di coloro che sono stati scelti per la specializzazione nel tiro presso la base di Alamogordo (NM).

Nel frattempo i colleghi Ingegneri studiavano, studiavano e studiavano… a Napoli presso l’Università Federico II e diventando nei tempi prescritti Ingegneri Elettronici, Aeronautici, Civili, e Meccanico (ed il singolare non è un errore, se per un attimo non teniamo conto del caro Ghanem…)

Ai reparti…

makp

Dopo la conversione sul velivolo FIAT G91T sulla base di Amendola, gli Ufficiali Piloti e Navigatori si sono divisi nelle rispettive sedi di assegnazione (47 Pil, 2 Nav, 2 AArs), presto raggiunti dai colleghi Ingegneri, anche loro alle prese con la vita di Reparto.

Brindisi, Cagliari, Cameri, Catania, Ciampino, Istrana, Ghedi, Gioia del Colle, Trapani, Pisa, Cervia, Rimini, Pratica di Mare, Grazzanise, Villafranca, Treviso e poi Amendola, Lecce e Rivolto tra le Basi che hanno visto il Rostro II tradurre in pratica quanto cominciato ad apprendere nell’ormai lontano 1975…

La SGA

I colleghi caduti sono stati ricordati nel primo raduno effettuato a Firenze nel 1985 durante la frequenza del Corso Normale della prima parte “piloti” del Rostro II. grifo2La giornata si e’ conclusa con il pranzo presso la SGA dove e’ stato possibile incontrare anche alcuni degli Ufficiali di inquadramento che ci hanno accompagnato nel periodo accademico.
Sulle comode poltrone dei Corsi Superiori svolti dai “pilots” presso la SGA dal 1991 al 1994 si e’ avvicendato tutto il Corso (o perlomeno coloro che all’epoca erano ancora in Forza Armata).
Sempre Firenze, infatti, e’ stata la sede per incontrarsi di nuovo dopo gli anni di Reparto, in cui la lontananza e gli impegni operativi avevano fatto dimenticare qualche volto.

Arrivo a Palazzo

csma2Con gli arrivi numerosi dei Rostri nell’area romana (soprattutto a “Palazzo”) è cominciata l’avventura del Corso negli Enti Centrali e contemporaneamente sono ripresi gli incontri. La cerimonia del Battesimo del Rostro III ha offerto l’occasione per un miniraduno del Rostro II presso Guidonia nella primavera del 1994. Lì è iniziata la preparazione del Raduno che si è poi svolto a Pozzuoli nell’Aprile del 1995.
Gli altri eventi (come la gita al Museo Storico di Vigna di Valle, le ormai tradizionali cene per gli auguri di Natale, la “due giorni” di Orbetello…..) sono diventati ormai storia già da qualche anno, così come i Comandi di Stormo o gli incarichi da Capo Ufficio dei nostri Colonnelli.